COMMENTI | FIPE: «I RISTORI NON SONO SUFFICIENTI. LE IMRPESE NON SOSTENGONO PIU’ IL PESO DEGLI AFFITTI»

Fipe-Confcommercio giudica con favore la rapidità dell’erogazione dei bonifici del decreto Ristori bis ma giudica insufficienti le risorse stanziate.

«Apprezziamo la velocità con cui sono arrivati i primi accrediti – spiega la Federazione – ma purtroppo con l’accentuarsi della seconda ondata epidemiologica le risorse stanziate dal decreto ristori bis non sono sufficienti a supportare i pubblici esercizi costretti a interrompere nuovamente l’attività dopo l’ulteriore stretta. Questo nonostante il testo preveda un incremento di circa il 50% per le imprese delle zone con maggiori restrizioni rispetto a quanto predisposto per il precedente decreto ristori».  «La catastrofe che ha colpito il nostro settore avrebbe purtroppo bisogno di cifre diverse. Basti pensare – continua la nota – che le risorse stanziate ad oggi solo per i ristori per i mesi di lockdown e il mese di novembre, dal DL Rilancio e dai DL Ristori e Ristori bis messi insieme, esclusi gli interventi sugli ammortizzatori sociali, arrivano a poco più di 1,6 miliardi di euro. Una cifra importante ma che non riesce a coprire i costi sostenuti dalle aziende nel periodo in questione (affitti, utenze, Tfr, servizi, eccetera) che da soli si attestano a 2,4 miliardi».

Capitolo affitti: «Non abbiamo remore a dire che gli imprenditori del nostro settore non sono in grado di sostenere i costi degli affitti, che sono balzati dal 10% al 30% come incidenza del fatturato. O si interviene con una misura “ad hoc”, o i tribunali, che stanno emettendo le prime ordinanze, sono destinati ad ingolfarsi di contenziosi».

L’articolo 8 dell’ultimo DPCM ha esteso il beneficio del credito di imposta per ulteriori tre mesi, ottobre, novembre dicembre, sulle locazioni o gli affitti di ramo di azienda del nostro settore. «Pur apprezzando la misura – osserva Fipe – spiace segnalare come il credito di imposta, sulla carta cedibile al sistema bancario, sia di fatto incedibile. Diversi nostri associati ci segnalano come le banche non hanno sin qui manifestato disponibilità ad acquisire il credito facendo venire meno l’efficacia della misura prevista dal legislatore».