COMMENTI | RISTORAZIONE, 38 MILIARDI DI PERDITE NEL 2020. FIPE CONFCOMMERCIO SCRIVE AL MINISTRO. IL PRESIDENTE PROVINCIALE GIORDANO FERRARESE: MISURE RESTRITTIVE SEMPRE AI DANNI DEL NOSTRO SETTORE

«La ristorazione italiana non ha pace: ogni volta che si avvicina la scadenza delle misure restrittive, ne vengono annunciate di nuove e si riparte da zero». Giordano Ferrarese (foto a sinistra), presidente provinciale di Fipe Confcommercio, sposa in pieno le dichiarazioni del presidente nazionale della Federazione italiana pubblici esercizi, Lino Stoppani (foto a sinistra).

⭕ Ferrarese si unisce alla richiesta di Stoppani, rivolta al Governo e al Comitato Tecnico Scientifico: «Chiediamo di dare prospettive diverse, più certe, ma anche più motivanti, ad un settore che ha pagato un prezzo altissimo, ma soprattutto che ha già dimostrato di poter lavorare in totale sicurezza. È indubbio che per uscire da questa crisi ci sia bisogno del contributo di tutti, ma proprio per questo non si può imputare sulle spalle sempre delle stesse categorie il peso del contenimento della pandemia, affossando nel frattempo un settore strategico per l’economia del Paese e per la vita quotidiana delle persone».

I numeri da profondo rosso del settore sono eloquenti: il 2020 della ristorazione italiana si è chiuso con 37,7 miliardi di euro di perdite, circa il 40% dell’intero fatturato annuo del settore è andato in fumo.

⭕ Fipe insieme alle principali sigle sindacali del Commercio e del Turismo, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, ha scritto al ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, chiedendo un incontro urgente per elaborare insieme un piano organico di interventi per le imprese e i lavoratori dei pubblici esercizi, anche con l’obiettivo di programmare una riapertura in sicurezza dei locali.

Il punto di partenza della discussione saranno proprio i conti di fine anno elaborati dall’Ufficio Studi di Fipe, che ha messo in luce come il colpo più duro al settore sia arrivato dalle chiusure di novembre e dicembre. Storicamente, nel periodo delle festività dicembrine per una parte rilevante dei locali si arriva a generare fino al 20% del fatturato annuo: nel quarto trimestre 2020, invece, le perdite registrate hanno superato i 14 miliardi di euro, con un meno 57,1% dei ricavi, peggio ancora di quello che era successo nel II trimestre, quello del primo lockdown.

⭕ «Questa fine anno», rimarca in una nota Fipe Confcommercio, «ha di fatto vanificato gli sforzi estivi che pure avevano portato ad un contenimento delle perdite in alcune aree turistiche del Paese. Le grandi città, ed in particolare le città d’arte, dove ha pesato di più l’assenza del turismo internazionale, non hanno invece beneficiato nemmeno della tregua estiva, registrando perdite complessivamente superiori all’80%».