DECRETO RISTORI BIS: LE PRINCIPALI MISURE PREVISTE

Approvato il Decreto ristori bis. Il valore complessivo è di 2 miliardi di euro, che vanno a sommarsi ai 5,5 miliardi del primo decreto ristori. In sintesi le principali misure inserite del Dl (fonte QuiFinanza).

☑️ CONGEDI

Per le famiglie in zona rossa (Piemonte, Lombardia, Valle D’Aosta e Calabria) caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto e nelle quali sia stata disposta la chiusura delle scuole secondarie di primo grado, e nelle sole ipotesi in cui la prestazione lavorativa non possa essere svolta in modalità agile, previsti congedi retribuiti al 50% fino a che le scuole resteranno chiuse.

☑️ BONUS BABY SITTER

Sempre per i genitori in zona rossa, in arrivo il bonus babysitter che potrà essere richiesto solo dai lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata Inps, come i collaboratori e gli occasionali, o alle gestioni speciali di artigiani e commercianti. Sarà incompatibile con il bonus asilo nido e non si potrà utilizzare in caso di prestazioni rese da familiari, quindi si tratta di un altro aiuto rispetto al cosiddetto “bonus nonni”.

I 1.000 euro si potranno utilizzare sempre attraverso il Libretto Famiglia e per tutto il tempo in cui le scuole resteranno in didattica a distanza. I congedi potranno essere richiesti anche dalle famiglie con disabili in caso di chiusura delle scuole o dei centri diurni, indipendentemente dall’età dei figli.

☑️ CONTRIBUTI

Nel decreto dovrebbe essere anche confermata la sospensione dei versamenti contributivi previdenziali e assistenziali in favore dei datori di lavoro privati appartenenti ai settori delle zone rosse, arancioni e gialle, colpiti dalle restrizioni anti-Covid.

☑️ AFFITTI E IMU

Confermato il credito d’imposta al 60% per gli affitti dell’ultimo trimestre (ottobre-dicembre) e la cancellazione della seconda rata dell’Imu di dicembre a tutte le nuove categorie inserite nel decreto Ristori bis.

☑️ BAR, GELATERIE, PASTICCERIE E CENTRI COMMERCIALI

In arrivo un incremento del 50% dei contributi a fondo perduto per bar, gelaterie e pasticcerie rispetto a quanto ricevuto a luglio.

Contributi anche per le attività dei centri commerciali. Il contributo viene erogato dall’Agenzia delle entrate previa presentazione di istanza secondo le modalità disciplinate dal provvedimento del Direttore dell’Agenzia stessa.

Vengono rinviati gli acconti di novembre “delle imposte sui redditi e dell’Irap” per tutte le partite Iva delle zone rosse che dovranno chiudere, “indipendentemente dalla diminuzione del fatturato o dei corrispettivi”. Con il provvedimento quindi si elimina, per le categorie più colpite dalla stretta, il vincolo previsto dal decreto Ristori che rinviava da novembre al 30 aprile 2021 gli acconti per i soggetti Isa e forfettari con perdite almeno del 33%.

La misura riguarderà tutte le attività che rientreranno nel nuovo elenchi dei codici Ateco allegati al decreto e che operano nelle “aree del territorio nazionale, caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto”.

☑️ CONTRIBUTI 100% E 200%

Dovrebbe allungarsi la lista delle attività che potranno beneficiare dei rimborsi a fondo perduto del decreto Ristori bis pari al 50% rispetto a luglio. Ai primi 53 codici Ateco si affiancano 57 altre categorie, ammesse ai contributi a fondo perduto tra il 100 e il 200%, che dovranno chiudere perché operano nelle zone rosse.

Tra le novità ci sono negozi di abbigliamento e di elettrodomestici, ambulanti, estetisti, tatuaggi e piercing, canili, agenzie matrimoniali e sexy shop.

Si allunga la lista delle attività ammesse che riceveranno il 50% di rimborso: dalle rosticcerie ai bus turistici, dagli internet point ai produttori di fuochi d’artificio, dai lavoratori del settore wedding come fotoreporter e negozi di bomboniere alle lavanderie.

Riceveranno invece il doppio rispetto al dl Rilancio le attività di catering e banqueting, i parchi tematici, i musei, le biblioteche, gli orti botanici e gli zoo.

☑️ TASSE

Vengono rinviati gli acconti di novembre delle imposte sui redditi e dell’Irap per tutte le partite Iva delle zone rosse che dovranno chiudere, indipendentemente dalla diminuzione del fatturato o dei corrispettivi.

Con il provvedimento quindi si elimina, per le categorie più colpite, il vincolo previsto dal decreto Ristori che rinviava da novembre al 30 aprile 2021 gli acconti per i soggetti Isa e forfettari con perdite almeno del 33%.

La misura riguarderà tutte le attività che rientreranno nel nuovo elenchi dei codici Ateco allegati al decreto e che operano nelle aree arancioni e rosse.

Sospensione del pagamento dell’acconto ISA (Indici Sintetici di Affidabilità fiscale) nelle zone rosse. La bozza del dl Ristori bis prevede l’estensione della proroga del termine di versamento del secondo acconto per i soggetti che applicano gli indici sintetici di affidabilità fiscale indipendentemente dalla diminuzione del fatturato o dei corrispettivi.

Il rinvio degli acconti che devono versare i soggetti ISA) viene esteso a tutte le attività con ‘domicilio fiscale o sede operativa nelle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto.