LEGISLATIVO – COMUNICAZIONI | FIVA SUI RISTORI: ECCO GLI AMBULANTI CHE HANNO DIRITTO AI CONTRIBUTI.

La G.U. n. 269 del 28 ottobre pubblica il Decreto-legge in oggetto, recante “Ulteriori misure urgenti in materia di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese, giustizia e sicurezza, connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”, definito come Decreto Ristori. Ai sensi del comma 1 dell’art.1, le misure di ristoro riguardano gli operatori interessati dalle misure restrittive introdotte con il DPCM 24 ottobre 2020 (vedi ns. 232.C) e meglio descritti nei codici Ateco di cui all’allegato 1 del Decreto stesso.

Fra questi figurano – circostanza che non era prevista nella bozza iniziale sulla base della quale è stato diffuso il comunicato 28 ottobre – anche i codici 561041 relativo alle gelaterie e pasticcerie ambulanti (171 ditte attive al 30 giugno 2020), nonché 561042 che si riferisce alla ristorazione in forma ambulante (2.886 ditte attive alla data del 30 giugno 2020).

Per questi operatori è previsto:

– Un contributo a fondo perduto a condizione che il fatturato e i corrispettivi del mese di aprile 2020 siano stati inferiori ai 2/3 del fatturato e dei corrispettivi dell’aprile 2019 ovvero in carenza di requisiti di fatturato limitatamente ai soggetti che hanno attivato la partita Iva in data successiva al 1 gennaio 2019. Il contributo è determinato secondo che i soggetti interessati abbiano o meno beneficiato del contributo a fondo perduto già previsto dal precedente DL 34/2020 o che abbiano presentato o meno la relativa domanda. Per i soggetti che hanno già beneficiato del contributo previsto dallo stesso Decreto, l’Agenzia delle entrate provvederà direttamente al ristoro mediante accredito su conto corrente. (cfr.art.1)

– Un credito d’imposta per i canoni di locazione di immobili ad uso non abitativo di cui all’articolo 28 del DL 34/2020 anche per i mesi di ottobre, novembre e dicembre. (cfr. art.8)

– La cancellazione della seconda rata IMU concernenti gli immobili e relative pertinenze in cui si esercita l’attività a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività medesime. (cfr. art.9)

Armando Zelli, segretario generale di FIVA CONFCOMMERCIO, evidenzia però l’esclusione dal Decreto ristori degli operatori che esercitano nelle fiere, nelle sagre e negli eventi sia in forma prevalente e specifica, sia in forma complementare rispetto alla normale attività.

«Si tratta di una palese ingiustizia», spiega Zelli, «perché fiere e sagre sono state praticamente fermate dal 23 febbraio scorso e comunque vietate dal dpcm 24 ottobre 2020. Non si comprende dunque in base a quale motivazione questi operatori sono stati esclusi dai ristori. Il provvedimento va ora alle Camere per la conversione. Sarà cura della Federazione predisporre e sostenere gli emendamenti necessari per sostenere anche questi operatori».