Angelucci (Uniascom) e Ferrarese (Fipe) commentano a nome di Confcommercio provincia di Varese il Dpcm e l’ordinanza regionale: «Non dobbiamo mettere a rischio il periodo natalizio»
VARESE 19 OTTOBRE 2020 «Noi, come sempre, faremo la nostra parte. Rispetteremo e faremo rispettare le misure imposte dal Governo e dalla Regione. Un sacrificio necessario a tutela della salute di tutti, che rischia di non sortire gli effetti desiderati se in altri ambiti e in altri settori non ci sarà lo stesso rigore, a partire dai trasporti pubblici».
Giorgio Angelucci (presidente di Uniascom provincia di Varese e numero uno di Ferdermoda provinciale) e Giordano Ferrarese (presidente provinciale e consigliere nazionale di Fipe-Confcommercio) così commentano il novo Dpcm in vigore da oggi fino al 13 novembre e l’ordinanza regionale (la numero 620) valida fino al 6 novembre.
Natale da salvare
«La priorità», prosegue Angelucci, «deve essere la tutela delle persone e in quest’ottica, numeri dei contagi alla mano, era inevitabile un giro di vite. La speranza è che i nuovi provvedimenti servano ad arrestare la diffusione del virus e che il prossimo Decreto ministeriale non preveda perciò misure ancora più restrittive». Secondo il presidente di Uniascom, il commercio al dettaglio può reggere un ulteriore mese di “calma piatta”, ma non di più. «Soprattutto in previsione del Natale sarebbe drammatico trovarsi con le città vuote, cosa che sta già accadendo in questi giorni: capisco il timore, ma da parte della categoria e dell’associazione che rappresento posso assicurare che all’interno delle nostre attività il rispetto delle norme di prevenzione è garantito. Associati e imprenditori vengono infatti dai noi puntualmente informati e istruiti e da parte loro c’è la massima professionalità a tutela dei clienti».
Il nodo trasporti pubblici
Ferrarese, da parte sua, parla a nome dalla categoria ancora una volta più penalizzata, quella dei pubblici esercizi: «I provvedimenti introdotti in questi giorni sono necessari e ragionevoli. Ristoratori e baristi sapevano che sarebbero stati chiamati all’ennesimo sacrificio e, grazie anche alla mediazione del presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli e del presidente nazionale di Fipe Lino Stoppani, per fortuna le nuove limitazioni ci consentono comunque di lavorare. L’importante è che i provvedimenti siano a termine e che non vengano prorogati per altre settimane o peggio inaspriti perché a quel punto la perdita di fatturato sarebbe molto difficile da sopportare».
Il presidente provinciale di Fipe insiste sull’importanza del rispetto da parte di tutti delle regole anti diffusione del Covid-19: «Nei mesi estivi i pubblici esercizi hanno regolarmente lavorate senza che il numero di contagi si impennasse. La situazione è radicalmente cambiata con la riapertura delle scuole che ha comportato l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici all’interno dei quali distanziamento e rispetto delle norme (vedi la mascherina) non sono stati verificati ed eventualmente sanzionati. Su bus, treni, tram e metropolitana si deve iniziare ad avere più rigore altrimenti i nostri sforzi e i nostri sacrifici saranno poco utili».
Da Ferrarese arriva anche il rinnovo dell’appello diffuso nei giorni scorsi dalla Federazione pubblici esercizi: «Alla luce delle nuove misure, è ancora più urgente intervenire sugli affitti dei locali e sulle scadenze con il fisco, ovvero sulla drastica riduzione delle spese cui i gestori dei pubblici esercizi sono tutt’ora costretti. Si tratta dei provvedimenti più certi e più equi per tutelare le imprese».
Infine, un’ultima considerazione da parte del presidente provinciale di Fipe: «Sono e siamo consapevoli dello stato d’animo che stiamo vivendo, ma solo se restiamo uniti, contando gli uni su gli altri ne usciremo! Rispettiamo le regole e salviamo il nostro futuro».